Per coltivare efficacemente piante e ortaggi è molto utile conoscere i tipi di terreno, sia quelli amati di più dai vegetali, sia il tipo di terreno che hai a disposizione nel tuo giardino o orto.
Conoscere queste informazioni ti sarà davvero utile per scegliere la giusta coltivazione, oppure per procedere a una correzione del tipo di terreno che hai.
Per scoprire quale tipo di terreno è presente nel tuo campo, ti suggeriamo alcune semplici tecniche che puoi utilizzare come prima analisi: in ogni caso, se vuoi avere delle informazioni più approfondite contatta un laboratorio di analisi specializzato.
Ricordati comunque che, in generale, in un buon terreno, acqua e aria devono poter circolare facilmente e le radici delle piante devono potersi sviluppare. Per questo, deve essere poroso almeno al 50%: la proporzione fra spazi vuoti e pieni al suo interno deve essere simile ed equilibrata.
Quali sono i tipi di terreno?
Un terreno è principalmente classificato in base alla tessitura, cioè in base alla grandezza delle particelle mineraliche lo compongono, e in base al suo pH.
Dalla tessitura derivano molte caratteristiche importanti come la capacità del suolo di trattenere l’acqua e gli elementi nutritivi, la sua tendenza a compattarsi o a sgretolarsi e la sua permeabilità. Sulla base di questo parametro i terreni possono essere classificati in:
- Terreno argilloso: è compatto, pesante, trattiene bene acqua ed elementi nutritivi ma è difficile da lavorare e povero di aerazione;
- Terreno sabbioso: è poroso, leggero, facile da lavorare, ma trattiene poco acqua ed elementi nutritivi. In estate si secca facilmente;
- Terreno limoso: è a metà tra i due. Trattiene bene le sostanze, ma è sensibile al ristagno, dunque non bisogna esagerare con l’acqua.
Anche il valore di pH può fornirti utili indicazioni. Il terreno si divide così in:
- Terreno acido con pH basso, inferiore al 5,5;
- Terreno neutro con pH neutro, intorno al 6;
- Terreno alcalino o basico con pH basico, sopra al 7,5.
Come riconoscere il tuo terreno?
Per valutare la tessitura, oltre alla vista, è molto importante il tatto. Una prima valutazione la puoi fare stringendo in mano una manciata di terra: se si compatta e poi si disgrega con difficoltà allora avrai della terra argillosa, se invece non si riesce a formare un blocco unico avrai terra sabbiosa.
Un altro metodo, che puoi adottare per verificare il primo, consiste nel creare un buco di 20-30cm con una vanga. Da questo buco puoi estrarre la terra e manipolarla facendo attenzione a compattezza o sbriciolamento. Se questa si scompone facilmente allora è sabbiosa, se è difficile da spezzare e si formano frammenti spigolosi è argillosa, se invece si sbriciola in elementi compatti ma di piccolo calibro ha una buona struttura granulosa. Per valutare, invece, il pH del terreno, prendi un campione ottenuto dalla miscela di terra prelevata in diversi punti del campo, mettilo in acqua distillata e testalo con una cartina tornasole, che puoi acquistare in farmacia. Puoi utilizzare anche dei misuratori di pH digitali, reperibili nei negozi specializzati.
Posso correggere la tessitura del terreno?
Se hai un terreno argilloso, puoi rimediare attraverso un lavoro di “rottura” dello strato superficiale del suolo; dovrai però usare dei mezzi meccanici per rompere la terra e introdurre sabbia di cava. Se vuoi rimediare a un terreno estremamente sabbioso ti consigliamo di aggiungere del letame maturo, compost o torbe, perfette per migliorare la struttura della terra e aumentare, al contempo, la fertilità e la capacità di trattenere acqua e sostanze organiche.